LA MUSICA DI PEPPE VOLTARELLI

Una nuova tappa del Peperoncino “Jazz” Festival, una tappa tutta calabrese e cosentina. Nella cornice dei Ruderi di Cirella, nel contesto del Festival del Peperoncino di Diamante, in veste ridotta e un po’ dimessa, il Peperoncino Jazz Festival tira fuori l’ennesimo jolly del suo programma di questa estate “dimezzata”, come il famoso Visconte. Un’estate complessa e difficile in cui le serate del Peperoncino Jazz Festival hanno rappresentato delle oasi, momenti di distensione in un anno che più che “distesi”, ci ha “stesi”. Lo scorso Giovedì a far gli onori di casa Peppe Voltarelli, volto scolpito e del colore della sua terra affacciata sullo Ionio.

Peppe Voltarelli

Peppe somiglia alla sua musica e la sua musica somiglia a lui. Semplice e diretta, a volte sfacciata, spesso crudele. Di quella crudeltà che viene da una vita difficile, che insegna a difenderti. Prolifica, ma dura. Piena di declivi, pareti scoscesi e d’improvvisi avvallamenti che, in qualunque direzione tu vada, fatalmente finiscono con il tuffarsi in mare. Coltivare questa terra è maledettamente difficile. Peppe mi ricorda quei contadini, bruciati dal sole, che con fatica e determinazione ne rendono ogni pezzetto fertile. La sua musica mi ricorda questa terra, impossibile, scontrosa, dura da coltivare per la sua conformazione, ma fertile e generosa. La musica di Peppe è così, dura come questa terra e come lei generosa fertile e generosa. Peppe la coltiva con gentile determinazione e violenta passione. Canto di gioie e dolori di un popolo troppe volte ingannato. In questo sfondo di musica dura e ricca del sangue vivo della nostra terra, si è innestato un delicato cantore, un cantautore dalle venature gentili e raffinate, Daniele Moraca, a maggior dimostrazione che la musica vera, la musica sincera finisce sempre per incontrarsi e con sfaccettature diverse ci racconta aspetti diversi della stessa cosa. La ricchezza armonica di Daniele si fonde con l’essenzialità popolare di Peppe e ne esce una miscela godibile simbolo del talento che questa terra sa esprimere. La contingenza creatasi fra le difficoltà organizzative, causa Covid, hanno fatto si che l’incontro del talento locale a ranghi ancor più numerosi e con qualche concessione verso la canzone d’autore da parte dell’organizzazione, meritevole di aver dato ancora una volta prova che la qualità è possibile anche in questa terra, hanno reso possibile un programma di spessore culturale, di attrazione spettacolare e di grande sensibilizzazione verso la musica e l’arte, come unico vero antidoto alla decadenza.

Antonello Anzani