Fonte: padovagoal.com

Di seguito la nostra lunga intervista all’illustre giornalista Dimitri Canello.

1) Signor Canello cosa ci può dire riguardo la sua passione per il calcio? Com’è nata? 

Sin da bambino, trasmessa da mio padre da quando avevo 6 anni e poi coltivata sia giocandoci a bassi livelli, sia a livello di interesse per questo sport

2) La sua carriera da giornalista annovera importantissime collaborazioni, ci vuole raccontare qualche esperienza in particolare? 

Ho avuto la fortuna di collaborare con tante e prestigiose testate nazionali e spero di essermi fatto apprezzare. Ognuna di queste esperienze mi ha lasciato qualcosa e mi ha aiutato a crescere 

3) Quando ha capito veramente che il giornalismo poteva essere un impiego oltre che una passione?

Durante l’università, quando ho cominciato a guadagnare i primi soldi e quando ho capito che potevo trasformare un sogno in una vera e propria professione 

4) Ricordo diverse sue telecronache, in particolare quella di Udinese vs Inter e Milan vs Catania, qual’è stata la gara più bella che lei abbia mai commentato?

Milan – Catania ha portato con sé l’emozione di poter commentare una partita a San Siro, poi ci fu il Parma-Inter sotto la pioggia a bordo campo decisa da Ibrahimovic che regalò lo scudetto ai nerazzurri di Mancini. Ancona – Milan quando collaboravo con Gioco Calcio fu la prima volta che ebbi l’onore di lavorare col grande Bruno Pizzul

5) Lei è Direttore Responsabile del sito web Padovagoal, nato proprio dalla sua immensa passione per il Padova Calcio, ci sa dire quando e come questo progetto è stato realizzato? 

È un progetto partito nel 2011 e che man mano si è consolidato. Nacque come costola di una trasmissione televisiva Padovagoal e poi si è trasformato nel sito di riferimento della tifoseria 

6) Ci può parlare brevemente anche del progetto che ha portato alla nascita di Trivenetogoal.it? 

Era un’idea che avevo da tempo per valorizzare un territorio che secondo me ha sempre avuto il difetto di essere chiuso in se stesso e di non sapersi vendere. In poco più di tre anni abbiamo raccontato quattro promozioni (Cittadella, Venezia, Padova e Pordenone) coinvolgendo un sempre maggior numero di lettori 

7) I giovanissimi non lo ricorderanno di certo, ma lei ha prestato la voce a ben due titoli della serie calcistica di videogiochi di ISS, prodotto dalla Konami, ha avuto modo di risentire Maurizio Iorio o la vostra collaborazione si è esclusivamente svolta all’interno di tale contesto?

Ci siamo sentiti qualche tempo fa. Il nostro rapporto è rimasto di forte stima, penso reciproca 

8) Un aspetto che ho sempre ammirato di lei è il modo in cui cura particolarmente l’aspetto sentimentale, carico di patos delle sue telecronache, sia che si tratti di gare di calcio vere, sia di quelle che ha scolpito nel cuore degli innamorati di questo sport che hanno avuto la passione e la costanza di giocare ad Iss2 e iss3, analizzando nel dettaglio tale contesto, lei risulta ad oggi un uomo che il calcio lo ha concepito sempre con entusiasmo, com’ è riuscito a proiettarsi con tanto realismo anche in una semplice esperienza videoludica? 

Era quasi un sogno. Combinare la passione con il lavoro. Penso sia stato il massimo che potessi chiedere alla mia vita professionale 

9) Lei è più vicino alla concezione del giornalismo moderno o piuttosto ad una visione classica del ruolo di giornalista?

Credo che spesso manchi il coraggio di esporsi in prima persona, anche a costo di rischiare di andare controcorrente. È una delle conseguenze dell’indebolimento delle garanzie professionali che le testate giornalistiche forniscono ai collaboratori, spesso privi di qualsiasi tutela e difesa contrattuale. Quanto alla mia visione, cerco di fare il mio lavoro il meglio possibile, rispettando quanto più possibile gli altri, ma senza rinunciare a dare le notizie e ad esprimermi liberamente

10) Cosa pensa dell’avvento dei social? Spesso i ragazzi si cimentano in analisi di match, approfondimenti sulle partite, esprimendo una loro opinione, tuttavia ciò viene confuso con quello che effettivamente separa la professione del giornalista da un appassionato di calcio, finendo per creare un clima di subbuglio, come si può secondo lei evitare che si possano confondere questi due concetti? Inoltre cosa pensa del giornalista moderno? Cosa si può realmente fare per dare maggiore voce ad una professione che nel tempo è stata molto spesso sottovalutata? 

I social sono un mondo confuso, in cui chiunque può parlare ed esprimere un’opinione, spesso travalicando i limiti del buon gusto e del rispetto. La professione di giornalista è molto bistrattata  e chiunque ritiene di poterla fare. Ma non è così. L’unica cosa che si può fare è cercare di essere il più professionali possibile, oltre a mantenere una propria onestà intellettuale e cercando di lavorare con il massimo impegno. La credibilità la si conquista col tempo 

11) Infine, Vorrei chiudere ringraziandola per il tempo che ci ha dedicato e con una domanda che affaccia sul futuro, ha in serbo qualche progetto per l’avvenire? 

Mi piacerebbe molto consolidare e far crescere ancora Trivenetogoal, al quale ho dedicato molto tempo e impegno. Mi auguro che le aziende e i circuiti pubblicitari capiscano le potenzialità enormi che ha questo portale.

Fonte: vivicentro.it

Antonio Ciancio