Il primo incidente di percorso costa critiche e impone riflessioni.
CAVESE : Boffelli, Fraraccio, Derosa, Magri, Polanco, Urso, Amara, Antonelli, Addessi, Mori, Foggia.
All. Cinelli.
ATLETICO URI : Fusco, Baracca, Pisano, Esposito, Fadda, Jah, Lubrano, Attili, Fangwa, Demarcus, Piga.
All. Paba.
Gara molto accorta e sorniona degli ospiti che non snaturano il loro credo tattico e si presentano in questo probante match con la Cavese mantenendo il 3-4-3 di partenza che in fase di non possesso si tramuta in un ermetica difesa a cinque. Molta apatia in campo lato Cavese nulla di interessante, ci pensa al ’18 Lubrano per l’Atletico Uri con un tiro di poco fuori al quale risponde un minuto dopo Mori di sinistro parato in extremis dal portiere sardo Fusco. Latitando gioco e tiri in porta, la Cavese prova ad affidarsi ai calci piazzati. Proprio da uno di questi al minuto 36, Derosa va vicinissimo al gol di testa, complice un uscita a vuoto dell’estremo difensore sardo. Ad inizio ripresa cambio dell’ammonito Fraraccio per Cinque. Permane l’inerzia della gara, pertanto il tecnico Cinelli decide di rispolverare Chiarella e Felleca per Mori e Antonelli. Appare evidente a tutti di come oggi non sia giornata di grazia al Lamberti per gli aquilotti, tant’ è che arriva anche il vantaggio degli ospiti al ’20 con il neo entrato Ankovic che ribatte in rete uno spiovente dalla sinistra di Fadda. Tarda ad arrivare la reazione della Cavese, il pubblico spettatore di una scialba prestazione inizia giustamente a mugugnare. Entra per la Cavese anche Ospitaleche e Sowe, ne consegue in successione che prima Chiarella al 35′ si rende autore di una buona girata smarcante in area senza un’effettiva concretizzazione, successivamente una doppia serpentina di Felleca libera il talento partenopeo al tiro che si infrange sulla trasversale. Per finire la sagra delle mancate concretizzazioni, una rovesciata di Sowe all’interno dell’area a portiere battuto viene salvata sulla linea di porta, consegnando la seconda sconfitta stagionale alla Cavese. Prestazione incolore, nulla da aggiungere, si impone una riflessione sulla gestione di uno spogliatoio apparso abulico e sulle scelte tecniche adoperate non da ultimo un non ben congeniale tour over. Squadra insomma quest’oggi priva di mordente, di aggressività, è stata penalizzante la scelta di voler far accomodare in panchina un elemento che per quanto poco finalizzatore come Felleca, rimane comunque l’unico ad esprimere un tasso tecnico adeguato alla categoria. Al di la di questo aspetto, tutto sommato considerando i risultati degli altri campi questa battuta di arresto è meno dolorosa. In sala stampa il tecnico ha ribadito la qualità dell’organico per ambire alla promozione e si è dichiarato responsabile di tutte le defaillances patite.