La Cavese si arrende al Martina nella domenica della vittoria del campionato.

Brutta la Cavese che esce sconfitta dalla partita che avrebbe potuto farla tornare tra i professionisti. Paura di spiccare il volo verso i lidi del professionismo? Questa battuta d’arresto impone agli uomini di Troise di fare quadrato, alzare presto la testa e soprattutto di riprendersi prontamente a livello mentale dopo una batosta che tramortirebbe un toro. Tra meno di una settimana a Brindisi la seconda della classe a 3 punti dagli aquilotti, saranno un importantissimo banco di prova per quello che sarà a tutti gli effetti un secondo match point per lasciare la serie D. Soffermarsi sulla prova deludente dei singoli alcuni dei quali autori di errori marchiani non alleggerisce il peso della delusione: il giallo inutile di Altobello in diffida, la leggerezza di un Aliperta non in forma smagliante, la poca reattività e lucidità di Colombo che si fa uccellare da oltre 30 metri dimostrando poca capacitò di lettura della situazione, l’abulicità del sempre più personaggio in cerca di autore nonostante il gol Bubas, ci sarebbe tanto da recriminare sul perchè questa squadra non è riuscita anzitempo a chiudere un campionato ampiamente alla portata benchè difficile. Ma il tempo del redde rationem sicuramente arriverà dopo il 7 maggio. Allora e solo allora inizierà l’era tecnica del presidente Lamberti, che se per quest’anno ha beneficiato del lavoro iniziato da Santoriello e Fusco, potrà decidere se proseguire sulla linea tracciata da due anni a questa parte oppure ridisegnare la sua Cavese. Quello che deve restare scolpito nella mente degli sportivi ed ispirare fiducia è l’essere serafico e allo stesso tempo schietto e determinato di Lamberti, l’aver senza fanfare messo a terra tasselli importanti per la Cavese negli anni. Non sarà il momento contingente a fargli cambiare idea è persona che sa e vuole raggiungere gli obiettivi che si è fissato.