La terza serie nazionale, una volta nobile baluardo di accesso al gioco professionistico del calcio in Italia, assiste di questi tempi ad un impoverimento dal punto di vista tecnico e contenutistico. Nonostante il tentativo di fornire un abito dignitoso ad una serie che si barcamena tra non poche peripezie nel tentativo di mantenere alto il pedigree di calcio azienda, in realtà il passare degli anni ha decretato il permanere nel limbo di coloro che son sospesi e agognano di diventare PRO, ma in realtà sono poco pronti oppure non hanno le capacità e forze per esserlo. Notizia di questi giorni l’esclusione dalle competizioni dell’attuale girone C del Trapani. I siciliani, appena retrocessi dalla cadetteria, alla seconda mancata discesa in campo contro il Catanzaro di quest’oggi, sono destinati all’esclusione di ufficio. Così in un sol colpo, tutti gli sforzi sbandierati dal management federale di Ghirelli, di portare un vero rinnovamento e rafforzamento di logiche di salute finanziaria delle squadre e criteri economici premianti per le stesse, viene smorzato in una delle situazioni più chiaramente deficitarie e incerte già da questa estate. Lo stesso criterio di ripartizione delle quote di contributo federale dovute alle squadre per la partecipazione agli under è stato oggetto di numerose polemiche, sopratutto ad opera delle squadre del nord, così come i paventati scioperi lato associazione di categoria dei calciatori per le liste degli organici delle squadre, hanno contribuito a fornire un quadro di insieme che ha pochi connotati di sportività e passionalità, elementi che invece un tempo rendevano il cosiddetto calcio di provincia un mondo denso di fascino e di seguito per tutti gli appassionati in Italia. In questo contesto diventa semplice la lettura della situazione nella quale versano le due compagini campane di Paganese e Cavese, prossime contendenti del derby campano del terzo turno di campionato che si disputerà al Marcello torre di Pagani, domenica 11 alle ore 17.30. I calciatori della città di sant’Alfonso, dopo un onorevole punto conquistato al Massimino di Catania, si sono arresi senza troppe resistenze dinnanzi alla corazzata Ternana di mister Lucarelli. Dopo il primo tempo già soccombevano per tre reti a zero, il tecnico Erra ha tentato nel secondo tempo di passare da un 3-5-2- ad un 4-2-4, inserendo i neo acquisti Cesaretti e Mendicino oltre al sempre verde Scarpa, ma la musica non è affatto cambiata. I metelliani dal canto loro hanno osservato un turno di riposo per la proroga dall’inizio delle attività agonistiche concessa al Bisceglie neo ripescato in lega Pro. Entrambe le compagini campane, ben lontane dal poter schierare delle corazzate super attrezzate sullo scacchiere del girone C, si sono limitate ad allestire delle compagini che nelle intenzioni e ancor di più alla luce dell’esclusione del Trapani, dovrebbero assicurare la permanenza nel campionato professionistico. Patron Trapani in realtà, ben assistito dai suoi collaboratori, è un esperto della permanenza nella terza serie, infatti dal 2007 la Paganese concorre con successo alla permanenza nel terzo campionato nazionale. Seguendo la logica di provincia ogni anno allestisce un organico con dei calciatori esperti, pochi, ma che in realtà creano l’ossatura di squadra e fungono da chioccia per la una miriade di under girati dalla fitta rete di rapporti sportivi che negli anni è riuscito a costruirsi in tutta Italia. Stesso discorso per il più giovane, nella pratica di presidente, Massimiliano Santoriello, al quarto anno al timone della società dei portici. Il massimo esponente biancoblù, ringalluzzito dal ritorno del duo Pavone-Modica e ben assistito dall’esperienza del D.S. Aiello, che tanto bene aveva fatto proprio alla corte di patron Trapani nel settore giovanile, punta a ricalcare le orme del calcio spettacolo che aveva avuto il suo apogeo nella Terra di Capitanata alla corte di Don Pasquale Casillo. Opera non semplice la sua, infatti, la Cavese proprio quest’anno, nonostante il tempo disponibile per allestire una rosa completa già dal ritiro estivo, è lacunosa e manchevole in alcuni ruoli apicali, sopratutto in attacco. I più fervidi sostenitori da un lato additano alla politica dell’impiantistica sportiva in città, un freno alla venuta a Cava di importanti se pur giovani calciatori di prospettiva. Dall’altro lato i più critici, invece, imputano al suo stile gestionale da presidente e ad alcuni suoi peccati di inesperienza la situazione attuale, nella quale, di fronte a tutti i mancati introiti dovuti allo stato emergenziale, la sua figura rappresenta l’unico soggetto in grado di fare calcio a Cava. Egli a sua discolpa sostiene di cercare con tutti i mezzi a disposizione di garantire un’equilibrio gestionale e una sana politica di sopravvivenza della società. Che partita sarà domenica prossima, Paganese Cavese? Noi di SPORTEMATERIA.IT saremo presenti per raccontarvi con un appassionante servizio fotogiornalistico le vicende della contesa che ci si augura doni spettacolo e raffiche di gol.