Vittorio Beltrano, grande appassionato di calcio muove i primi passi da calciatore nelle realtà locali della città di Rende ed una volta appese le scarpette al chiodo diventa prima Arbitro di calcio e poi Dirigente della stessa sezione AIA Cosentina. Dimessosi nel 2021, anno in cui consegue l’abilitazione per Collaboratore della Gestione Sportiva presso la FIGC ora ricopre il ruolo di Direttore Sportivo presso l’E. Coscarello Castrolibero.

1) Come e quando è nato questo ambizioso progetto? Quali sono state le emozioni per questo nuovo percorso intrapreso?

Il tutto è iniziato lo scorso autunno per puro caso, mentre io ed il Presidente Coscarello eravamo intenti a frequentare il corso per Collaboratori della Gestione Sportiva presso la FIGC a Catanzaro, perché lui voleva avvicinarsi al mondo del calcio a 5 ed io, che già da piccolo seguivo questa disciplina, volevo iniziare un nuovo percorso dopo l’esperienza nel mondo dell’AIA. Così abbiamo unito le forze ed abbiamo costruito una bella squadra, fatta di ragazzi in gamba con tanta voglia di crescere. Ancora ricordo l’emozione prima del calcio d’inizio della prima gara ufficiale, in cui abbiamo potuto notare quanto sia imprevedibile questo campionato! Ho provato veramente un mix di emozioni molto forti, e perciò non posso che ringraziare il presidente per avermi dato questa opportunità!

2) Ci racconti di più riguardo i giorni frenetici per l’organizzazione della squadra e dell’organigramma?

Una volta delineate le strategie e le linee guida, mi sono messo subito all’opera per costruire una squadra che potesse quantomeno soddisfare le aspettative di una piazza come quella di Castrolibero che, grazie al Presidente, ha fatto sempre ottimi campionati nelle categorie dilettantistiche del calcio a 11. Abbiamo un mister, Pierpaolo Carbone, che nell’hinterland cosentino è molto stimato ed ha avuto esperienze importanti ed alcuni calciatori come Cicero ed Alfano, per citare i due con più esperienza, che stanno dando una grossa mano al gruppo per la crescita di tutto l’ambiente!

3) Questa prima vittoria rilancia le vostre ambizioni stagionali? Qual è il vostro vero obbiettivo?

Ebbene dopo un primo periodo di assestamento, fisiologico direi, ora la squadra ed il mister sta rispondendo bene e, mi auguro (sempre scaramanticamente (ride n.d.r.)), di poter continuare su questa strada che sembra promettere bene. La vittoria contro lo Sporting Mongrassano è arrivata a coronamento di diverse prestazioni importanti, che vuoi per diversi motivi, dovuti soprattutto all’inesperienza, non ci hanno permesso di fare punti in precedenza. Ora il gruppo ha preso consapevolezza dei propri mezzi e sono sicuro che nel girone di ritorno possiamo ambire ai play off che sono alla nostra portata sicuramente! L’importante è continuare a lavorare con la stessa umiltà che ci sta contraddistinguendo, senza montarci troppo la testa e perderci d’animo.

4) Quali novità riserverà il futuro?  

Già ad inizio stagione avevamo progettato un qualcosa che potesse continuare nel tempo, però a breve ci riuniremo e definiremo il tutto nei minimi dettagli come piace fare a noi, senza lasciare niente al caso.

5) Cosa ne pensi del patrimonio calcistico calabrese molto spesso bistrattato? Quali sono secondo te i suoi punti di forza e quali i punti deboli?

Ancora qui in Calabria, nonostante i giovani talentuosi non manchino, non siamo presi abbastanza in considerazione come dovremmo! Eppure, nel corso del tempo sono stati tanti i giovani calciatori usciti dalle nostre scuole calcio entrati nel panorama calcistico professionistico Nazionale. Tutto ciò per me è riconducibile ad una mancata gestione e valorizzazione dei giovani talenti, preferendo i talenti esteri, magari più pronti, a discapito dei nostri, a cui possiamo aggiungere anche la mancanza di strutture idonee per molte scuole calcio, ambito in cui le amministrazioni pubbliche giocano un ruolo fondamentale non prevedendo fondi per la tutela delle stesse, e l’impreparazione di alcuni soggetti. Ma non si deve fare di tutta l’erba un fascio anche perché nel territorio abbiamo diverse società eccellenti e persone competenti che, nel lungo periodo, come si può vedere, fanno la differenza, lavorando quotidianamente alla formazione dei giovani talenti, e di esempi virtuosi nel territorio cosentino ne abbiamo tanti!

6) In questo mondo in cui il calcio ormai è concepito meramente come un business a tutto tondo, secondo te cosa possono fare le piccole realtà per smuovere le acque e mantenere viva la passione?

È molto importante formare a 360° i propri tecnici e dirigenti,senza lasciare  niente al caso, organizzando tutto nei minimi dettagli, puntando a formare prima Uomini e Donne del futuro piuttosto che calciatori/trici. Bisogna distinguersi,quindi, per professionalità, educazione e trasparenza nelle decisioni intraprese.

Antonio Ciancio