Quando la storia incontra la provvidenza, il Dio del calcio si è svegliato con il piede giusto, il Senegal è campione d’Africa per la prima volta nella storia, sconfitto l’Egitto si calci di rigore. Ebbene sì, dopo due finali perse, nel 2018 la più recente e ricordata dai più ma soprattutto quella del 2002. La generazione d’oro di quel Senegal che dovette arrendersi ai calci di rigore proprio contro il Camerun, in quella coppa disputata in Mali, sembra quasi il destino che abbia voluto dare ciò che ha tolto ben due volte ad una nuova generazione di campioni. Nel 2002 spiccano nomi di un certo calibro come: Cissé, Boupa Diop, Diouf, Fadiga, S. Camara e molti altri. Cissé l’uomo che ha riscattato le due sconfitte, la prima da calciatore nel 2002 e la seconda da allenatore nel 2018 contro l’Algeria . Il calcio da e il calcio toglie ma soprattutto ci fa vivere delle emozioni, ci fa entrare in sintonia e in intimità con la cultura e le sofferenze sportive di un paese, com’è successo stasera, quelle emozioni che a volte dimentichiamo in uno sport che è governato sempre più dal denaro. Oggi sembra essere tornati all’epoca in cui in questo sport c’erano tanti grandi valori, di sportività, fratellanza e amore incondizionato per questo sport, in fondo non è solo un pallone che rotola su un manto erboso.Questa coppa è anche di Boupa Diop, deceduto a causa delle complicazioni della SLA nel 2020. Un ringraziamento va a questa magnifica competizione, spesso ingiustamente bistrattata e al calcio come sport, che ci fa vivere queste storie che ci fa emozionare e ci lascia nel cuore un sogno da custodire, che ci regala degli insegnamenti importanti, non abbattersi mai davanti agli ostacoli che la vita ci pone davanti. Ora vediamo se i ragazzi di Aliou Cissé riusciranno a centrare la qualificazione alla prossima ed imminente spedizione mondiale del 2022.
Antonio Ciancio