Un cielo plumbeo e un clima rigido accoglie Salvatore Campilongo alla sua prima al Simonetta Lamberti dopo circa 13 anni. Esordio più bello e allo stesso tempo difficile non poteva esserci per il tecnico di Fuorigrotta, ex da calciatore degli isolani e vessillo degli aquilotti nella piazza che lo ha consacrato ad allenatore per la vita professionale e non. L’assenza di Pompetti ed Esposito sulla linea mediana a favore di Matera e Cuccurullo, priva la formazione aquilotta di qualità per un maggiore pressing e ritmo. La difesa a tre inedita in questo campionato e l’attacco rintuzzato dall’arrivo di Bubas, rappresentano elementi di curiosità e di attenzione. La partita nei primi quarantacinque minuti è bloccata dall’importanza della posta in palio e la Cavese effettua una prestazione di grande sofferenza e di ripiegamento costante. Il Palermo si rende pericoloso in diverse circostanze, ben due reti annullate per fuorigioco ai rosanero e un rigore calciato fuori dall’attaccante Lucca, per la Cavese solo un colpo di testa di Germinale. Dal primo al secondo tempo è lampante il calo di forma fisica degli aquilotti, di contro emerge la maggiore caratura tecnica, atletica e il concetto di squadra dei rosanero i quali meritatamente pervengono al vantaggio al ’92. Fallo inutile di Russotto all’altezza della panchina della Cavese. Circostanza fotocopia di quella vissuta nella partita contro il Bari. La Cavese prende rete, l’ennesima su palla inattiva, annata maledetta, giornata dopo giornata sempre più ultima. Per la Cavese al momento la retrocessione a fine campionato è un convincimento che si sta concretizzando con il susseguirsi delle prestazioni.